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Protesi fissa su impianti dentali Toronto Bridge

La protesi fissa su impianti Toronto Bridge è una protesi fissa totale completa con flangia (o gengiva finta) che può sostituire fino a 14 denti (anche se solitamente se ne montano fino a 12 per arcata) ed è direttamente fissata, attraverso abutment (o monconi), ad impianti dentali osteointegrati in titanio. Si può utilizzare, nella maggior parte dei casi, l’implantologia a carico immediato All On Four nell’arcata inferiore e superior oppure All On Six nell’arcata superiore. Il numero di impianti inserito e la possibilità di applicare immediatamente la protesi fissa in concomitanza all’inserimento degli impianti, dipende dalla quantità e qualità dell’osso e quindi dall’entità della stabilità immediata degli impianti, dalla presenza di altri elementi dentari da estrarre, dalle condizioni anatomiche dei mascellari. Nel caso non ci siano le condizioni per applicare immediatamente la protesi fissa (carico immediate) si attendono alcuni mesi (carico differito) .

Rispetto al passato la protesi può essere costruita non solo in resina rosa e denti in composito ma anche totalmente in zirconio ceramica; la protesi oltre ad essere avvitata può essere ritenuta da connessioni coniche telescopiche evitando così I fori di avvitamento o anche cementata.

 

Costo

Il costo della protesi può differire molto, si parte dalla trsformazione della stessa dentiera del paziente in protesi fissa, circa 5.000 euro alla protesi fissa in resina composito su 4 impianti inferiore, circa 8.800 euro, alla protesi in zirconio ceramica superiore su 6 impianti, circa 10.800 euro .

 

Perché si chiama Toronto Bridge (ponte di Toronto) ?

Progettata e realizzata dall’implantologia svedese di cui il maggior esponente è stato sicuramente il Dr Branemark, la protesi fissa su impianti Toronto Bridge prende il nome dall’omonima città del Canada in cui fu presentata ad un congresso nel 1982. Da allora ne sono state sviluppate diverse varianti che, comunque, conservano tutte l’idea di fondo sviluppata dalla scuola di implantologia svedese.

Funzioni della flangia rosa finta

Supplisce alla mancanza di osso ed evita il sorriso equino (con denti lunghi)

Dopo un lungo periodo senza denti, l’osso mascellare tende al riassorbimento, ad assottigliarsi diminuendo in altezza soprattutto nella zona posteriore (premolari e molari); in casi come questo, per preservare la corretta occlusione, è necessario aumentare l’altezza dei denti protesici (finti) utilizzati nell’implantologia classica.

Il risultato estetico di tale operazione non è sempre confortante poiché si realizza il classico sorriso equino dai denti vistosamente lunghi e gli spazi interdentali ampi. L’utilizzo della flangia o gengiva finta nella protesi fissa su impianti Toronto elimina questo problema poiché parte dello spazio che si è venuto a creare è occupato appunto dalla gengiva finta che continua quella naturale.

Nasconde gli impianti

Un’altra ragione per cui nella protesi fissa Toronto si utilizza la gengiva finta o flangia è per motivi tecnici ovvero, essendoci la flangia a nascondere gli impianti dentali questi ultimi possono essere inseriti dall’implantologo più liberamente in base alla disponibilità di osso, senza dover tener molto conto di limiti imposti dalla preservazione dell’estetica.

E’ posizionata al di sopra della linea del sorriso

Durante la visita preliminare ed informativa, la maggiore preoccupazione dei futuri portatori di protesi fissa su impianti dentali consiste nell’imbarazzo indotto dall’idea che i loro interlocutori possano accorgersi della protesi a causa della linea che suddivide la gengiva finta da quella naturale. Il problema è stato risolto progettando il dispositivo protesico in maniera tale che detta suddivisione si trovi oltre la linea del sorriso.

Il candidato ideale

Possiamo dire che oggi i pazienti che non possono beneficiare di una protesi fissa su impianti sono veramente pochissimi, si parla di un 2% scarso.

L’età e l’ansia da intervento non sono più un problema dato che è possibile utilizzare la sedazione cosciente in concomitanza dell’anestesia iniettata localmente.

Anche malattie sistemiche come il diabete, la cardiopatie e l’ipertensione non sono più così limitanti come si riteneva fossero qualche anno fa.

Inoltre, persone che soffrono di osteoporosi possono essere candidate a ricevere una protesi fissa su impianti osteointegrati con ottime prospettive di successo predicibile.

Con le nuove tecniche, è possibile sopperire anche all’insufficienza di osso mascellare iniziale, si parla di innesti ossei, rialzo del seno mascellare o di utilizzo di impianti dentali più corti (in altri casi anche di impianti dentali zigomatici).

Vantaggi – Estetica altamente personalizzabile

Dovendo riprogettare la bocca nella sua interezza, l’odontoiatra è in grado di ridisegnare il sorriso (smile design) del paziente andando a correggere eventuali imperfezioni causate dai denti naturali precedenti . Inoltre è possibile collocare i nuovi denti nell’esatta posizione e rispettarne le proporzioni e la protesi gengivale restituirà colletti perfetti con un contorno gengivale ideale.

Dovendo sostituire tutti gli elementi dentali, il paziente potrà scegliere il colore che preferisce per avere un sorriso smagliante .

Protesi salda in bocca

Essendo saldamente ancorata agli impianti integrati nelle ossa mascellari, il paziente non avrà problemi di dislocazione della protesi durante la masticazione o la fonazione

Relativamente economica

Non vogliamo dire che la protesi fissa su impianti è economica in senso assoluto, bensì rispetto alle alternative protesiche in cui è necessario un numero maggiore di impianti dentali (6 o 8 per arcata) ed un lavoro più complesso sia per il dentista che per il laboratorio odontotecnico, pensiamo ad esempio al lavoro che c’è dietro la costruzione di un’arcata complete convenzionale su impianti dentali o sui denti residui.

Velocità nel ripristino estetico e funzionale

Utilizzando le tecniche chirurgiche descritte all’inizio dell’articolo, è possibile ottenere una protesi fissa su impianti dentali nell’arco di 24/48 ore dall’inizio dei lavori (a patto che esistano le condizioni necessarie e sufficienti).

Intervento mininvasivo

Un intervento chirurgico è sempre un intervento, ma quello che permette alla protesi fissa su impianti di essere collocata in bocca al paziente è meno invasivo rispetto ad altre soluzioni protesiche che necessitano di un numero maggiore di impianti e di sedute

Dott. Michele Quinto

Medico Chirurgo Odontoiatra

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